Titoli

Venezia

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Se altrove la modernità e l’urbanizzazione hanno cambiato radicalmente il volto delle città lasciando giusto qualche scorcio dei centri storici vagamente intatto, Venezia ha sempre rassicurato il visitatore: puoi venire oggi, domani
o tra dieci anni, il museo a cielo aperto sarà sempre qui. Questa visione cristallizzata e in parte coltivata dagli stessi veneziani, i limiti fisici all’espansione in orizzontale così come in verticale hanno contribuito a dare questa sensazione di immobilità e astoricità: ingannevole e per definizione impossibile in un ambiente anfibio e mutevole come quello lagunare. Le pagine di questo volume dimostrano il contrario, infatti: Venezia non è solo attraversata da grandi cambiamenti, ma potrebbe addirittura essere presa a paradigma delle crisi contemporanee, come termometro di quello che accadrà nel mondo, a simbolo dell’Antropocene. La città sembra scivolare su un piano inclinato dove calano gli abitanti e cresce il livello dell’acqua. Sono state erette mura difensive, dall’acqua alta con le barriere del Mose, e dalla marea di turisti che invadono l’isola con un ticket d’ingresso in via sperimentale dal 2024, che in futuro potrebbero diventare una misura permanente. Il precario equilibrio su cui si regge la vita a Venezia è da sempre minacciato dagli elementi naturali, ma relativamente nuova è la percezione che lo spopolamento e la riduzione alla monocultura turistica siano una minaccia altrettanto esistenziale. La città ha riserve d’ossigeno nei suoi studenti, nella sua storia di resilienza così come in un attivismo associativo che ha pochi eguali in Italia: ha portato alla tardiva ma necessaria espulsione delle grandi navi dal bacino di San Marco e preme perché si adottino soluzioni contro la crisi abitativa, la privatizzazione delle isole della laguna e il moto ondoso. La società civile chiede di re-immaginare la città, ascoltando la voce dei residenti e rispettando l’ambiente, per non ripetere gli errori del passato, quando per inseguire un ideale di modernità si è insediato un polo industriale petrolchimico in un ecosistema così vulnerabile.


Pagine: 192

ISBN: 9788870918274

Prezzo: 22,00 €

Uscita: novembre 2023

Fotografie: Matteo de Mayda

Autori: Gianfranco Bettin, Ginevra Lamberti, Vera Mantengoli, Alessandro Marzo Magno, Gianni Montieri, Tiziano Scarpa, Diletta Sereni, Anna Toscano, Eleonora Vio, Clara Zanardi

Collaboratori: Marco Baravalle, Enrico Bettinello, Andrea Molesini, Chiara Valerio

Illustrazioni: Sarah Mazzetti

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Sommario

Non si butta via niente

Benvenuti a Ultra-Venezia

— Tiziano Scarpa

Del turista non si butta via niente: tantomeno la quantità enorme di rifiuti che produce, attratto dalla città più bella del mondo. Una guida d’eccezione ci svela come sarà la spazzatura a salvare Venezia.

Abbandono

Storie d’esodo

— Clara Zanardi

Nel dopoguerra, in pochi decenni Venezia è passata da essere un luogo sovraffollato e popolare a una città sempre più elitaria e spopolata. Questo svuotamento ha radici che vanno ricercate in una «bonifica umana» promossa dall’alto.

Opere

Terra e acqua

— Alessandro Marzo Magno

Per secoli i governanti di Venezia si sono lanciati in imprese titaniche, prima per preservare la Laguna dai detriti portati dai fiumi, poi dalle inondazioni provenienti dal mare. La costruzione del Mose è solo l’ultimo atto della trasformazione della Laguna in un ambiente antropizzato e tenuto in vita artificialmente.

Bonifica

Un altro pianeta

— Gianfranco Bettin

Un secolo di petrolchimico ha trasformato per sempre la storia millenaria della Laguna e quella centenaria di Venezia. Il lungo declino e abbandono del polo industriale lascia in eredità uno spazio alieno da reinventare e riqualificare.

Litorale

Come un giorno di fine estate

— Gianni Montieri

Né Adriatico, né veramente laguna, il Lido è illuminato da una luce malinconica, sospesa, soprattutto in autunno inoltrato o in inverno, quando risuona ancora di più il contrasto tra fascino e degrado, tra passato e presente, tra sogno e realtà.

Vado/resto

Felici e infelici in egual misura

— Ginevra Lamberti

Quando torna nella città in cui ha vissuto, la scrittrice Ginevra Lamberti segue una doppia geografia: da un lato i luoghi della memoria e del rimpianto, dall’altro gli indirizzi degli amici e delle amiche che nonostante tutto resistono e insistono a vivere a Venezia.

Ittica

Laguna mutante

— Diletta Sereni

Le giornate dei pescatori di moeche, i granchi in fase di muta, sono lunghe e scandite dal ritmo delle maree. È un mestiere duro e sempre meno praticato, costretto a evolversi in continuazione per stare dietro alle trasformazioni dell’ambiente lagunare.

Immigrazione

Popoli delle maree

— Eleonora Vio

I bangladesi sono gli stranieri più numerosi di Venezia, attratti da possibilità di lavoro e una certa naturale affinità con una città costruita sul mare. Ma è a Mestre, sulla terraferma, che hanno fondato una comunità che fa riemergere quell’idea di accoglienza e apertura alla base del mito della città lagunare.

Spazi

Poveglia per tutti

— Vera Mantengoli

Molte isole della Laguna sono in stato di abbandono, vengono vendute a privati e trasformate in resort. Quando anche l’isola di Poveglia, cara ai veneziani, è stata messa all’asta, un gruppo di cittadini ha lanciato una colletta per averla in concessione, sottrarla alla speculazione e immaginarne un nuovo futuro.

Università

Da ogni dove

— Anna Toscano

Gli studenti e le studentesse sono ossigeno per la città, ma oggi molti la frequentano da pendolari, senza più avere la possibilità di viverla veramente.

Fotografia

Prospekt photo

Le fotografie di questo numero sono state realizzate da Matteo de Mayda, fotografo con base a Venezia. La sua ricerca visiva si concentra su questioni sociali e ambientali, utilizzando un mix di immagini documentarie, d’archivio e scientifiche. Il suo lavoro è stato esposto presso la Biennale di Venezia, Mufoco, Triennale Milano, Camera Torino, Gibellina photoroad festival e al Design museum di Londra. Nel 2019 pubblica Era mare, un libro sull’acqua alta a Venezia. Nel 2020 è il miglior giovane fotografo italiano secondo Artribune e nel 2021 viene selezionato per il programma Futures. Nel 2022 vince il British journal of photography international award. I suoi progetti sono stati pubblicati su The New York times, Financial times magazine, Internazionale, Die Zeit, 6Mois e Vogue.