Titoli

Irlanda

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Una nazione, scrive Mark O’Connell in un articolo di questo volume, è un’opera di finzione, strutturata su storie condivise e sostenuta da atti di immaginazione collettiva. Come spiegare altrimenti quel confine arbitrario e – dal 1998, l’anno cruciale degli accordi di pace – sostanzialmente invisibile che divide l’isola d’Irlanda? Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord, che solo da un secolo sono due nazioni distinte, sono vittime di narrazioni plasmate dall’altro lato del Mare d’Irlanda, in quella Gran Bretagna che ancora una volta, con la Brexit, sembra voler giocare con il destino della sua ex colonia, e le tensioni che parevano sopite tornano a farsi sentire.
Ma una nazione è anche un’espressione fisica, il suo territorio: la costa impervia che ha permesso alle comunità di pescatori isolate di mantenere viva – ancora per quanto non si sa – la lingua irlandese, l’orizzonte aperto dell’oceano affacciato verso l’America e delle colline verdi senza alberi, città postindustriali che rinascono grazie a un’economia globalizzata in espansione e a un saldo migratorio finalmente positivo. E in mezzo, nelle Midlands, la sua anima nascosta – le paludi da cui si estrae la torba, combustibile fossile particolarmente dannoso per il clima – simbolo di indomita indipendenza e autosufficienza economica, ma anche delle sfide della transizione energetica. Eppure, ci ricorda Colum McCann, un paese è soprattutto la sua gente. E allora il futuro è roseo, perché la gente d’Irlanda – quella che negli anni Novanta manifestava in massa per la pace – ha deciso di prendere in mano il proprio destino e determinare da sé cosa dev’essere una nazione: rigettando la crudeltà di una chiesa cattolica ultraconservatrice, si è creata gli strumenti democratici per cambiare la società dall’interno, restituendo alle donne il diritto di decidere del proprio corpo e aprendo l’istituzione della famiglia a tutti emancipandosi da narrazioni imposte e dimostrandosi, una volta di più, un passo avanti rispetto ai politici che la rappresentano.


Pagine: 192

ISBN: 9788870919479

Prezzo: 19,50 €

Uscita: novembre 2021

Fotografie: Kenneth O Halloran

Autori: William Atkins, Ursula Barry, Sara Baume, Mark Devenport, Catherine Dunne, Brendan Fanning, Keiran Goddard, Caelainn Hogan, Manchán Magan, Colum McCann, Lyra McKee, Mark O’Connell

Collaboratori: Keiran Goddard, Lisa McInerney, Mirko Zilahy

Illustrazioni: Edoardo Massa

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Sommario

Prima/dopo

La messa è finita

— Catherine Dunne e Caelainn Hogan

Nel giro di pochi decenni, la società insulare e conservatrice che era l’Irlanda si è trasformata radicalmente. Due scrittrici – di generazioni diverse – si incontrano in un giardino di Dublino per discutere di come gli irlandesi si siano sempre rivelati più avanti dei loro politici.

Ecologia

Acque stagnanti

— William Atkins

Prima di diventare un motore per lo sviluppo dell’economia delle Midlands, le torbiere erano un elemento quasi imbarazzante del paesaggio irlandese. Poi l’estrazione della torba ha garantito posti di lavoro e combustibile, ma ha danneggiato fortemente l’ecosistema e per questo viene ora smantellata, nella speranza che le paludi tornino a svolgere il loro ruolo fondamentale di raffreddamento climatico.

Lingua

Un oceano di saggezza

— Manchán Magan

Le tracce del fiorente passato marinaresco irlandese si ritrovano quasi unicamente nella lingua irlandese, capace di esprimere sfumature impensabili non solo di un mestiere che sta scomparendo, ma anche di un sentire comune che è importante preservare.

Architettura

Talismani

— Sara Baume

Partendo dal suo lavoro sui modellini di cottage, Sara Baume, artista e scrittrice, riflette su com’è cambiato il paesaggio urbanistico del suo paese, tra il lascito degli anni della Tigre celtica e la riscoperta dell’architettura tradizionale.

Emigrazione

Ricordi d’Irlanda

— Colum McCann

Andarsene di casa per non dimenticarla mai. Lo scrittore irlandese Colum McCann riflette sulla scelta, sua e di tante persone emigrate, di lasciarsi alle spalle la propria terra natale per portarla sempre nel cuore.

Irlanda del Nord

Al confine di due unioni

— Mark Devenport

La contea di Antrim si affaccia sul Canale del Nord, che separa l’Irlanda dalla Gran Bretagna: in quel «mare stretto» il governo britannico post Brexit ha deciso di introdurre controlli doganali, per non ricreare un confine terrestre tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda. Una regione in bilico, con un piede in due unioni.

Conflitti

La guerra uccide anche quando è finita

— Lyra McKee

Nell’Irlanda del Nord si è suicidata più gente nei 16 anni successivi ai disordini iniziati a fine anni Sessanta di quanta ne sia morta durante. Perché? Lyra McKee indaga.

Turismo

Una gita a Westeros

— Mark O’Connell

Game of thrones, girata in buona parte in Irlanda del Nord, ha creato un settore turistico specializzato. Quando lo scrittore Mark O’Connell attraversa il confine invisibile tra i due paesi per prendere parte a un tour, si accorge di come la magia di un regno fantastico abbia eclissato la storia reale del luogo.

Politica

Nuove forme di democrazia

— Ursula Barry

I recenti referendum su matrimonio egualitario e aborto, che hanno trasformato l’Irlanda, sono frutto di un esperimento democratico: le citizens’ assemblies, assemblee di cittadini che si esprimono su temi che la politica da troppo tempo ignorava.

Nostalgia

It will not be long, love

— Keiran Goddard

Cosa vuol dire nascere e crescere in Inghilterra ma percepire l’Irlanda come una casa lontana? Viaggio attraverso un quarto di secolo, scandito dalle parole di una delle più famose e strazianti canzoni folk irlandesi.

Sport

La variabile rugbistica

— Brendan Fanning

Il rugby riveste un ruolo speciale in Irlanda: amatissimo, non è attraversato dalla frattura religiosa e politica che divide Nord e Sud e la sua nazionale è l’unica a rappresentare l’isola intera. Ma c’è ancora una barriera di classe che spesso determina se da bambino/a giocherai a rugby oppure no.

Fotografia

Prospekt photo

Le fotografie di questo numero sono state realizzate da Kenneth O Halloran, fotografo di base a Dublino. Nato nell’Irlanda occidentale e laureato all’Institute of art, design and technology di Dun Laoghaire, ha conseguito un Master in Fine art photography presso l’Università dell’Ulster. Il suo lavoro è apparso su riviste come The New York times magazine, The Sunday times magazine, Stern, Le Monde, Time, Geo, The Financial times magazine e Cosmopolitan. Ha ricevuto riconoscimenti dalla Royal Hibernian academy, dall’Alliance française e dal Taylor Wessing portrait prize. Ha anche vinto un World press photo, un Terry O’Neill photography award e un Syngenta photography award. Ha esposto, tra gli altri, alla National portrait gallery di Londra, all’Irish museum of modern art e alla National gallery of Ireland.