Fin dai suoi primissimi contatti con l’Occidente, l’India è stata oggetto di una grande mistificazione, giunta sorprendentemente intatta fino ai nostri giorni, associata a vaghe idee di pace, spiritualità e superpoteri da fachiri. Continuamente reinventata e venerata da élite occidentali in fuga da sedicenti società razionaliste, l’India continua ad affascinare per la sua storia millenaria, il suo pantheon di divinità a ogni angolo di strada, la sopravvivenza di culti e rituali arcaici e una varietà di lingue e culture senza eguali. Una narrazione che si intreccia con quella nuovissima che vede protagonisti il mutamento frenetico di una società in prima linea nell’innovazione digitale, la vivacità della «shining India» e il dinamismo di megalopoli dalla crescita economica travolgente. Storie di successo che a loro volta convivono con i drammi quotidiani di una larga fetta della popolazione senza accesso all’acqua potabile o senza un bagno in casa, di un’agricoltura (ancora la principale fonte di sostentamento per la maggior parte del miliardo e trecento milioni di persone che affollano il subcontinente) che dipende dal monsone, ed è minacciata dai cambiamenti climatici. L’epica del più grande esperimento democratico mai tentato che però non sa estirpare una delle forme di classismo/razzismo più infami: il sistema delle caste, oggi perfino esacerbato dal nazionalismo indù al potere che discrimina per legge i musulmani e riscrive i manuali di storia. Ciò nonostante, è difficile trovare un paese più dinamico e ottimista o, come scrive Arundhati Roy, «un popolo più irrimediabilmente disordinato», da millenni capace di opporsi e resistere «nei suoi modi diversi e disordinati». Un caos contraddittorio, terribile e gioioso, che si è cercato di restituire in queste pagine, dalla resistenza del popolo kashmiro a quella degli atei – odiati da tutte le comunità religiose – dalle danze degli hijra a Koovagam al successo della lottatrice Vinesh Phogat, simbolo di tutte le donne che provano a sottrarsi alle logiche opprimenti del sistema patriarcale: un paese tenace alle prese con un lungo cammino di emancipazione che tra mille difficoltà e qualche passo indietro sta tirando fuori dalla povertà i diseredati del pianeta.
Pagine: 192
ISBN: 9788870915730
Prezzo: 19,50 €
Uscita: marzo 2020
Fotografie: Gaia Squarci
Autori: Tishani Doshi, Sonia Faleiro, Prem Shankar Jha, Julia Lauter, Susmita Mohanty, Anindya Roy, Arundhati Roy, Juhi Saklani, Arunava Sinha, Mirza Waheed
Collaboratori: Gioia Guerzoni, Matteo Miavaldi, Valerio Millefoglie
Illustrazioni: Edoardo Massa
Cultura
Il premier Modi vuole sostituire l’India multiculturale e laica con una nazione in cui c’è posto solo per gli indù. La battaglia per abbandonare questo lascito del fascismo novecentesco europeo e riscoprire la cultura indiana, che ha prodotto secoli di sincretismo religioso.
Donne
Perché, se l’economia indiana cresce, le donne nel mondo del lavoro diminuiscono? Piccoli passi avanti nella legislazione e il clamore destato da alcuni episodi di violenza non bastano a scalfire un modello di società che le vede relegate in casa a sbrigare faccende domestiche.
Spazio
È raro sentir parlare dell’Isro, il programma spaziale indiano: quando nei film c’è una minaccia dallo spazio è sempre la Nasa a intervenire, al massimo la Russia. Eppure il programma condiziona la vita di tutti gli abitanti del subcontinente e, quasi sottovoce, porta avanti progetti grandiosi.
Clima
Le piogge monsoniche regolano da sempre la vita della regione più popolosa del pianeta. Come, perché e dove si formano? Che effetti hanno e avranno in futuro? Una storia di carestie, affari, scienza e cupidigia.
Cibo
Narrazioni personali sul cibo attraverso la lente della famiglia bengalese del fumettista Anindya Roy, residente a Nuova Delhi dal 1946.
Religione
Nel paese della spiritualità, dei guru, dei santoni e di un nazionalismo indù imperante, sembra non esserci spazio per gli atei, una minoranza invisa a tutte le religioni che cerca di portare avanti la propria battaglia razionalista tra uccisioni e minacce.
Società
Il sistema delle caste è ancora oggi fonte di ingiustizie inenarrabili contro chi sta alla base della piramide. L’affondo della grande scrittrice e attivista indiana.
Cinema
Il paese alpino incarna la passione di Bollywood per le ambientazioni esotiche, una moda iniziata negli anni Sessanta, anche se il significato di «paese straniero» cambia nel tempo insieme all’immagine che ha di sé il pubblico indiano. E la Svizzera ne approfitta...
Politica
Mirza Waheed, scrittore kashmiro, ci spiega cosa significa crescere nella regione più militarizzata del mondo, dove da decenni il desiderio di indipendenza dallo stato centrale si scontra con una repressione feroce che non guarda in faccia nessuno.
Sport
In India la lotta è sempre stata uno sport maschile, fino a quando non è apparsa Vinesh Phogat, che ormai guadagna più della maggior parte dei suoi colleghi e sogna un oro alle Olimpiadi.
Letteratura
Nove unità amministrative, 28 stati, più di 120 lingue parlate con i rispettivi dialetti e 22 lingue ufficiali: l’idea di una sola letteratura indiana è un miraggio. Quattro libri per altrettante letterature, una piccola guida alle tante voci dell’India di oggi.
Le foto di questo numero sono state realizzate da Gaia Squarci, fotografa e videomaker che vive tra Milano e New York, dove insegna all’Icp (International center of photography). Collabora con l’agenzia Prospekt e con Reuters. Con un background in storia dell’arte e fotogiornalismo, tende a un approccio personale, distante dalla tradizione descrittiva della fotografia documentaristica. Il suo lavoro si concentra su temi legati alla relazione tra l’uomo e l’ambiente naturale, disabilità e rapporti familiari. Poyi ha premiato il suo lavoro nel 2014 e nel 2017 ed è tra le trenta fotografe sotto i trent’anni scelte da Photo boite nel 2018. La sua installazione Broken screen è stata selezionata per la mostra reGeneration3 al Musée de l’Elysée di Losanna nel 2015. Le sue foto sono apparse, tra gli altri, su The New York Times, Time Magazine, Vogue, Washington Post, The Guardian, Der Spiegel, Internazionale, Io Donna, Il Corriere della Sera.