Per ragioni che la scienza non capisce ancora del tutto, le Alpi si stanno riscaldando più velocemente di altre parti del mondo. Ed è da qui, da un cambiamento climatico sotto gli occhi di tutti, che deve partire qualsiasi discorso riguardante il presente e il futuro della principale catena montuosa d’Europa, una torre d’acqua da cui dipendono le risorse idriche del continente. Dalla chiusura degli impianti sciistici alla costruzione di centrali idroelettriche, dal ritorno della grande fauna carnivora all’epidemia di bostrico che decima i pecci, le sfide che questa grande e varia regione deve affrontare sono presagi di fenomeni che investiranno tutto il mondo: la fine di modelli economici, i difficili compromessi della transizione energetica, gli eventi climatici sempre più estremi, le nuove opportunità. Visto che la soluzione a problemi globali spesso tocca trovarla localmente, le Alpi, con la loro estrema diversità culturale, economica e sociale, offrono terreno fertile per sperimentazioni e idee innovative, a patto che cambi lo sguardo con cui le osserviamo. La Rivoluzione industriale ci ha dato in eredità sia la visione romantica di un luogo nobile e immobile da preservare a tutti i costi, sia quella capitalistica di una regione da sfruttare come parco giochi per cittadini nel weekend. Possiamo liberarci da entrambi questi approcci solo provando a guardarle da dentro, dimenticandoci momentaneamente dei picchi e concentrandoci sulle valli, i valichi e i versanti delle montagne, vederle come luoghi alternativi di produzione di valore, dove la sostenibilità è impressa nel paesaggio per necessità. Soprattutto, è il turismo legato alla sempre più precaria neve che deve rinnovarsi, perché la monocoltura dello sci non cannibalizzi le risorse (idriche, energetiche, paesaggistiche, economiche e fiscali) che potrebbero invece essere usate per creare e promuovere altri modelli di sviluppo. Cambiare in continuazione è il destino delle Alpi, e cambiare con loro è quello di chi le abita. Una sfida continua che dà spazio a epopee e grandi imprese, che sia la costruzione di un rifugio oltre i quattromila metri, l’epico viaggio di un lupo alla ricerca della sua Giulietta, il tentativo di piantare la vite sempre più in alto, o la paziente, decennale rigenerazione di un borgo quasi abbandonato.
Pagine: 192
ISBN: 9788870917888
Prezzo: 22,00 €
Uscita: giugno 2024
Fotografie: Niccolò Barca, Laura Cantarella, Tomaso Clavarino, Teresa De Toni, Franziska Gilli, Catherine Hyland, Francesco Merlini, Mattia Micheli, Nicolò Panzeri, Marco Zorzanello / Prospekt: Francesco Merlini e Michela Mosca
Autori: Marco Albino Ferrari, Werner Bätzing, Paolo Cognetti, Maurizio Dematteis, Antonio De Rossi, Anna Sustersic, Pietro Lacasella, Margarete Moulin, Diletta Sereni, Anna Torretta, Virginie Troussier
Illustrazioni: Edoardo Massa
PAESAGGIO
Per osservare le Alpi non bastano le due dimensioni di una carta geografica, né la terza – pur fondamentale – della verticalità. Ce ne vuole una quarta, quella dello sguardo, mutevole e contraddittorio: una guida d’eccezione ci accompagna in un viaggio attraverso l’arco alpino, per imparare a vedere le montagne più famose del mondo. Possibilmente a piedi.
ANIMALI
Nel 2011, da una montagna con vista sul Golfo di Trieste, un lupo si mette in viaggio verso ovest in cerca di un territorio libero e di una compagna. Da quel momento, sulle Alpi, nulla sarà più come prima.
IL NUOVO PARADIGMA DEL TURISMO
Il cambiamento del clima costringe le stazioni sciistiche a bassa quota a chiudere, mentre gli investimenti si concentrano sui megaimpianti sopra i duemila metri, destinati a loro volta a sopravvivere solo qualche decennio in più. Ma dal basso emergono anche nuovi modelli, che stanno cambiando il paradigma del turismo montano.
ENERGIA
La valle Platzertal in Tirolo dovrà lasciar spazio a una centrale idroelettrica. Così ha deciso la società energetica Tiwag. Ambientalisti, agricoltori e kayakiste mettono in guardia da danni irreversibili. E da una necessità inesistente.
IL RIFUGIO DELLA REGINA
Nel 1893, sul Monte Rosa, viene inaugurato il rifugio alpino più alto d’Europa, alla presenza di Margherita di Savoia, da cui prende il nome. Era un periodo turbolento, sia per il giovane regno d’Italia, sia per la sua prima regina.
ADATTAMENTO
Tra la pianura e le Alpi vere e proprie si incontrano le Prealpi, una zona che con il cambiamento climatico sta diventando più adatta alla vite, destinata a raggiungere quote sempre più alte in futuro. Ma nel Bellunese il futuro è già qui, dove si sperimenta con nuove e classiche varietà d’uva.
ALPINISMO
Nell’immaginario comune la guida alpina resta un mestiere maschile. Cosa significa essere una delle poche donne a esercitare questa professione sul Monte Bianco? Indossiamo i ramponi e partiamo con Anna Torretta alla conquista del Dente del Gigante.
RIPOPOLARE LE ALPI
Ai piedi del Monviso, la «montagna più bella del mondo», c’è un paese che con la sua storia ha dimostrato che è possibile invertire la tendenza allo spopolamento delle terre alte grazie a un’amministrazione lungimirante e a investimenti nella cultura.
NEVE
L’inverno, sulle Alpi, è inestricabile dal concetto stesso di montagna e la neve, con l’evanescente meraviglia che suscita, ne è l’essenza. C’è chi la studia, chi la sogna e chi ci protegge dai suoi pericoli, ma tutti sanno che non la si può conoscere fino in fondo, né tantomeno controllare.
FUTURO
La regione alpina ci offre uno spaccato particolarmente rappresentativo dell’approccio europeo alle questioni ambientali ed economiche. A seconda di come verranno affrontate le sfide a cui vanno incontro, le Alpi manterranno anche in futuro un tessuto socioeconomico vitale e autonomo, si limiteranno a svolgere poche funzioni specifiche per l’Europa o scompariranno del tutto, vittime dello spopolamento.
Il progetto fotografico è composto da più voci, quelle di Niccolò Barca, Laura Cantarella, Tomaso Clavarino, Teresa De Toni, Franziska Gilli, Catherine Hyland, Francesco Merlini, Mattia Micheli, Nicolò Panzeri, Marco Zorzanello